giovedì 4 febbraio 2010

OLO, KIKO'O, ALAIA , PAIPO

Il semplice gesto di pagaiare verso le onde, è già di per sè un momento di estrema libertà individuale. Gli antichi hawaiiani traevano dal surf (he' enalu) divertimento e sopratutto una forte connessione con la natura. Le tavole venivano costruite con tre varietà di legname dopo una lunga cerimonia, dove al posto dell'albero sradicato veniva seppellito un pesce, come offerta alle divinità.
Il KOA, pianta sacra ora protetta, l'ULU e il WILIWILI, offrivano ad uno "shaper" eletto dalla comunità la possibilità di creare dei veri e propri oggetti sacri. Lo dimostra il fatto che in principio il surf era un'attività riservata alla nobiltà. Si utilizzavano tavole alte oltre 24 piedi, di grosso peso, molto difficili da usare. Le principali tipologie di solito venivano distinte secondo la grandezza, anche se i confini sono molto sottili in fatto di "Outline". L'OLO era la tavola regale riservata solo ai membri più importanti della comunità costruita in legno di wiliwili, molto larga, poteva arrivare a 24 piedi, con uno spessore di oltre 6 pollici. Ci sono anche delle derivazioni come l'ONINI, tavola spessa di solito in legno di Wilywily, oppure l'OWILI, sempre molto simile all'OLO.
Il KIKO 'O variava dai 12 ai 20 piedi, ovviamente poco manovrabile, con una prua molto stondata adatto su onde non molto formate e lente.
Mentre le classi nobili utilizzavano gli OLO in breaks a loro riservati su onde grandi ma frananti con una grossa portata d'acqua, tra i veloci beach breaks le classi comuni utilizzavano tavole più corte le ALAIA ed i PAIPO.
Le ALAIA erano tavole che potevano andare dai 7 ai 12 piedi, più leggere degli OLO,spesse circa un pollice e mezzo, permettevano di sfruttare la velocità delle onde più formate e veloci utilizzando una tecnica che in hawaiiano viene chiamata LALA. Non avendo pinne il controllo di queste tavole si concentra sul gestire il bordo all'interno del cavo dell'onda, cercando di tagliarla velocemente in partenza. La velocità che si sprigiona da queste tavole è notevole, sia in piedi che sdraiati, come nel caso del PAIPO, di altezza minore (circa 4 piedi). Quest'ultimo potrebbe essere considerato a ragione il progenitore del moderno BODYBOARD. Certamente bisogna affrontare un discorso diverso nei confronti della riscoperta di queste tavole, merito, in buona parte, di una felice intuizione dello shaper australiano TOM WEGENER, anche se gente come GREG NOLL o TOM POHAKU non hanno mai smesso di produrre queste affascinanti repliche.
Oggi questi frammenti di storia si stanno riaffacciando prepotentemente nel moderno mondo del surf, affascinando grandi personalità di questo sport.
Un modo per confrontarsi con la storia e per spostare i propri limiti senza regole ..... buon divertimento!

Nessun commento:

Posta un commento